Blue Oyster Cult – Agents Of Fortune

C’è ancora l’hard sferzante di “This Ain’t The Summer Of Love” e “Tattoo Vampire”, ci sono ancora i temi neri e fantascientifici di “E.T.I. (Extra Terrestrial Intelligence)” e “The Revenge Of Vera Gemini”, scritta da Patti Smith, che in questo brano si presta anche a un cameo vocale. Tuttavia, rispetto al tono apocalittico dei vecchi capolavori “Tyranny And Mutation” (1973) e “Secret Treaties” (1974), l’atmosfera di “Agents Of Fortune” è più distesa, e la musica si fa più melodica e potabile, come accade in “True Confessions” e “Debbie Denise”. Questo album, infatti, rappresenta la via dei Blue Oyster Cult verso l’hard rock melodico da grandi stadi, quello che verrà chiamato anche rock FM oppure AOR (album oriented rock), sinonimi che, più che indicare un vero e proprio genere, descrivono un’attitudine delle rock band verso un tipo di canzone dal grosso potenziale commerciale, ideale per intrattenere anche gli ascoltatori casuali. Si tratta di un filone che proprio a partire dalla seconda metà degli anni Settanta conoscerà uno sviluppo poderoso, e in parte inghiottirà anche i riti innominabili celebrati dal Culto dell’Ostrica Blu. Non è un caso che “Agents Of Fortune” sia l’LP più di successo del complesso, grazie soprattutto all’ermetica e sepolcrale ballad “Don’t Fear The Reaper“, la quale incendierà persino la fantasia di Stephen King.

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