Nel 1977 il progressive maggiormente creativo ha ormai trovato nei Rush il proprio faro. Spentasi la fase più istrionica delle grandi band inglesi, il trio canadese è quello che ne tiene viva la lezione più di chiunque altro. Rispetto al precedente “2112” (1976), “Farewell To Kings” è leggermente più melodico e soverchiato da un’aura intimista, e al suo interno si trova un brano dal grande appeal radiofonico come “Closer To The Heart”. Tuttavia non mancano i momenti di genio, il quale trova i propri vertici nella stupenda suite finale “Cygnus X-1 Book I: The Voyage” e, soprattutto, nella spettacolarità magniloquente di “Xanadu”. Semplicemente, uno dei più bei dischi usciti nel corso di quei 12 mesi.
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