E’ nel quarto album da studio che tutti i precedenti sforzi di Siouxsie Sioux e dei suoi Banshees nell’ideare un sound immediatamente riconoscibile vanno a segno. “Juju” è il post – punk virato gothic che informava gli altri tre capitoli che si apre a suggestioni eterogenee, da scaglie di morbida psichedelia a colori e sfumature innegabilmente pop, con la voce della frontwoman tesa a scaldare il cuore dei ‘dark’ d’allora, persino quelli esteriormente più impenetrabili. I singoli “Spellbound” e “Arabian Knights” la dicono lunga sulla qualità del disco, un classico assoluto della new wave inglese.
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