Prima d’allora non si era mai udita musica così ferocemente tragica. Dalla Berlino scissa dalla lacerante cesoia del Muro, gli Einstürzende Neubauten di Blixa Bargeld, N.U. Unruh e F.M. Einheit devastano tutto quel che sino ad allora è stato considerato avanguardia per mezzo di una trasposizione dell’industrial inglese in un contesto prettamente tedesco. E allora gli strumenti utilizzati sono presi a prestito dalla siderurgia pesante, con incudini, presse, seghe, trapani e martelli pneumatici dispensati a piene mani, affiancati poi alla voce spiritata di Blixa e a continue e terribili distorsioni elettroniche. “Tanz Debil” è un’orgia di rumori molesti e tamburi post atomici, la successiva “Steh Auf Berlin” (capolavoro del disco) si apre con il martello pneumatico intento a perforare il cemento (nei loro primi concerti gli EN hanno devastato alcuni palchi in questo modo), per poi fiondarsi in un coacervo rumorista poggiante sulla recitazione parossistica di Bargeld, su anfetaminiche percussioni metallurgiche e dilaniato da scoppi di bombe (Dresda? Hiroshima?) e affini. Nella title – track, poi, si danza l’apocalisse. Il post – punk industriale più squassante di sempre è tutto racchiuso in questi solchi.
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