Esordio importantissimo per Suzanne Vega. La cantautrice americana, pur nella sua ottima carriera futura, non saprà più replicare la magia contenuta in questo lavoro. La sua voce e la sua chitarra acustica, seppur accompagnate da un parsimonioso uso di synth e altri strumenti in grado di dar alle varie “Cracking”, “Undertow” e “Some Journey” la tipica patina Eigthies e proiettare il disco in classifica, rubano letteralmente la scena, risultando seminali per schiere di folksinger al femminile che ancora oggi nutrono nei confronti di Suzanne più di un debito d’ispirazione. Detto questo, il disco è godibilissimo ancora oggi.
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