Ai tempi pochi ci capirono qualcosa. E non si può dar torto ai molti che non riconobbero né capo né coda a questo guazzabuglio sonico, ideato da due nerd del New England, John Flansburgh e John Linnell. Il loro era un bislacco artigianato pop che buttava nel frullatore un po’ di tutto: filastrocche infantili, rock obliquo suonato con chitarrina e strumentazione approssimativa, elettronica da rigattiere, psichedelia puerile, parodie di pop anni Cinquanta, folk surreale, funk burlesco e la lista sarebbe interminabile. Non è un caso se il duo, nel corso di una carriera che dura ancora oggi, si occuperà pure di musica per bambini. Quest’esordio però non si batte e, sebbene i They Might Be Giants nonostante il nome non siano mai diventati ciclopici a livello di vendite (forse avrebbero potuto), l’influenza del loro bricolage sonoro su molto indie pop rimane egualmente enorme.
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