Se la transizione dall’heavy classico al glam era iniziata prepotentemente col precedente “Theatre Of Pain”, è con “Girls, Girls, Girls” che i Motley Crue si giocano il tutto per tutto. E vincono. Grazie a “Wild Side” e alla title – track la band consolida il proprio successo internazionale, e immersa in fiumi di alcool e droga celebra il proprio stile di vita assolutamente fuori controllo e compone un lavoro piuttosto influenzato dal blues (“Bad Boy Boogie”) ma fondamentalmente perfetto per la scena cotonata e smargiassa dell’epoca; l’oscura “Dancing On Glass” e le decisissime “Five Years Dead”, “Sumthin’ For Nothin’” e “All In The Name Of…” danno al lavoro un tocco quasi sleazy e stradaiolo, rendendolo fruibile davvero per una vastissima audience. La cover di “Jailhouse Rock” offerta come bonus – track, infine, testimonia lo stato di grazia in cui i Crue si trovavano negli anni Ottanta quando calcavano le assi di un palco.
Categorie
- Anniversari (74)
- Classifiche (61)
- Migliori Album (2.316)
- Storia della Musica (60)
- Underrated (11)