A dar definitivamente la stura in Inghilterra alla musica elettronica di nuova generazione (house soprattutto, ma anche techno) ci pensò il duo formato da Bill Drummond e Jimmy Cauty, che con “Chill Out” non compose un capolavoro, ma un’opera realmente seminale, in grado di segnare molti dei percorsi che, pochissimo tempo dopo, seguiranno realtà come Orb e, in misura minore, Orbital. Si tratta di una sorta di suite che fa collidere l’acid house di Chicago con dilatazioni ambient, rumori concreti, momenti esotici derivati dalla new age (molti i campionamenti di fonti sonore naturali) e persino spunti di chitarra acida (“Madrugada Eterna”). Rispetto alle soluzioni adottate dai DJ d’oltreoceano, i KLF tendono a rarefare molto di più l’atmosfera, ottenendo un mix finale che può persino risultare di facile ascolto, ideale per rilassarsi dopo la musica implacabile dei rave. Chill Out, infatti, diverrà persino il nome di un intero stile basato sulle manipolazioni di ambient e house da meditazione.
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