28 tracce per 2 ore di musica. Nel 1995 la grandeur di Billy Corgan arrivò a tanto, ossia a concepire, comporre, registrare e pubblicare un doppio cd che da molti verrà paragonato al “White Album” dei Beatles. Al contrario dei Fab Four, ai tempi in via di sgretolamento, in “Mellon Collie And The Infinite Sadness” la barra di comando degli Smashing Pumpkins è saldamente in mano al leader, tanto che il lavoro è quasi interamente opera sua. Il punto è che Corgan sta vivendo un periodo di grazia creativa, per cui il risultato non è troppo ridondante o dispersivo, anzi è quanto di meglio lui e la band abbiano prodotto nell’intera carriera. I singoli di sfondamento sono “Bullet With Butterfly Wings“, ruggente alternative rock d’impatto, e “Tonight, Tonight“, power pop orchestrale dalla magnifica sezione archi e dai rimandi ai The Cure; c’è però moltissimo altro in “Mellon Collie…”, e il miracolo è che si tratta esclusivamente di materiale di altissimo livello. Gli Smashing Pumpkins non sbagliano nulla e orchestrano un ubriacante caleidoscopio sonoro, passando dal grunge alla Nirvana di “Where Boys Fear To Tread” a quello in odore di Alice In Chains di “Zero”, dal punk scorticato di “An Ode To No One” alla psichedelia di “Porcelina Of The Vast Oceans” (forse la vetta assoluta), permettendosi escursioni nella pura melodia pop e persino nel neoclassicismo, come accade nelle commoventi note per pianoforte e violino della title – track. Ovviamente le varie influenze sopraddette vengono tutte rivisitate dallo spirito del gruppo, che si dimostra in grado di costruire un monumento al sound che aveva dominato il mondo del rock nella prima metà dei Novanta, e che qui viene meticolosamente raccolto e superbamente riassunto. Quando si dice una pietra miliare…
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