Bruce Springsteen – We Shall Overcome: The Seeger Sessions

Nonostante qualche piccola sbandata a inizio anni Novanta, il Duemila saluta Springsteen come uno dei grandi classici della musica americana, al pari di Bob Dylan e altri (pochissimi) artisti dello stesso lignaggio. E allora perché non cimentarsi nella rilettura di ben 13 “protest songs” che hanno fatto la storia degli USA? Con “We Shall Overcome: The Seeger Sessions” il Boss rischia grosso, andando a rileggere brani volgarizzati dal grande folksinger Pete Seeger, ai tempi dell’operazione già ultra ottantenne. Trattandosi di Bruce, però, il risultato è strabiliante; e nonostante si tratti dell’unico album in cui non compare materiale scritto in prima persona dall’artista del New Jersey, “The Seeger Sessions” possono essere tranquillamente annoverate fra le opere maggiori del Nostro. Springsteen guida con mano sicurissima un ensemble composto da 13 musicisti, andando a ripescare archetipi della canzone americana risalenti addirittura all’Ottocento, come “Old Dan Tucker” e “John Henry”. Fra tutti, però, ad emergere maggiormente sono episodi quali “Jesse James” e, soprattutto, “We Shall Overcome”, definita da Bruce stesso “la più importante canzone di protesta di sempre”. Quando può un disco di ‘cover’ venir considerato un capolavoro? Beh, questo è il caso.

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