Giunti al quinto album, i Tre Allegri Ragazzi Morti acquistano piena maturità nei loro mezzi. Se i primi due LP di fine anni Novanta avevano suscitato ammirazione per la freschezza della proposta, ne “La seconda rivoluzione sessuale” Davide Toffolo (assai noto anche come disegnatore) e compagni riescono a reinventare in modo mai così accurato il loro personalissimo mix di punk e pop, il primo per l’attitudine diretta e “in your face” dei brani, il secondo per la cura e la ricercatezza dei testi, anche se mai altisonanti e sopra le righe. Fra gli ospiti si segnalano Meganoidi, Zen Circus e Brian Ritchie, fra i brani dotati delle melodie di maggior impatto da citare assolutamente “La sorella di mio fratello” e “Il mondo prima”, ma pure le suggestioni folk di “La poesia e la merce” e la delicatezza di “Ninnanannapernina” non si lasciano scordare facilmente. Scanzonati, irriverenti, fuori dagli schemi, i Tre Allegri Ragazzi Morti sono stati fra gli esponenti più interessanti del rock italiano delle ultime due decadi.
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