Dopo “Hydrid Theory” e “Meteora” il mondo è rimasto col fiato sospeso per capire fin dove potesse arrivare questa band statunitense che ha portato il nu metal e il crossover a livelli di diffusione senza precedenti. Se, a dispetto dei clamorosi dati di vendita (i Linkin Park, a oggi, hanno smerciato quasi settanta milioni di dischi!), la qualità di “Minutes To Midnight” e le sperimentazioni della coppia “A Thousand Suns” e “Living Things” hanno lasciato abbastanza a desiderare, “The Hunting Party” riporta il gruppo su coordinate familiari ai fan di vecchia data.
Il sesto lavoro dei Linkin Park è davvero feroce, forse il più aggressivo della loro intera discografia. Ma è anche il più maturo. Riff incalzanti e talvolta grezzi, la batteria di Rob Bourdon e i vocals perfettamente equilibrati tra il growl di Chester Bennington e le strofe rap di Mike Shinoda, sono gli elementi imprescindibili per l’ottima riuscita del disco. Debutterà terzo su Billboard, vendendo oltre centomila copie nella sola prima settimana di vendita.