“Monuments To An Elegy” degli Smashing Punpkins, anticipato e pubblicizzato da Billy Corgan con una serie di polemiche più o meno fondate lanciate dallo stesso artista contro un buon numero di illustri colleghi (vedi Foo Fighters e Pearl Jam, per esempio), continua nell’ambiziosa costruzione chiamata “Teargarden by Kaleidyscope”, un concept realizzato in un ciclo di album composto da 44 canzoni ispirate dal Tarot (i tarocchi). L’album qui presente ne compone il penultimo capitolo.
Con la collaborazione con Tommy Lee alle pelli, l’album viene accolto abbastanza positivamente dalla critica (meno dal pubblico, venderà pochissimo), anche se ovviamente lontano dai fasti del passato. A Corgan tuttavia non manca il coraggio di assemblare un disco essenzialmente pop (“Being Beige”, “Drum + Fife”), pur non privo degli slanci alternative rock tipici degli Smashing, come l’iniziale “Tiberius” o “One and All”.