I Periphery sono riusciti in pochi anni a diventare una realtà progressive metal più interessanti. Partendo (fondando?) il sottogenere djent, hanno caparbiamente percorso la propria strada tutt’altro che semplice nei primi anni. Costantemente è aumentata la loro credibilità nel estrapolare coordinate personali mischiando classic metal, emocore, metalcore, prog rock e pop puro.
Il sestetto arriva alla pubblicazione di un doppio album ambizioso, diviso in due parti distinte e altrettanto omogenee tra loro, distillando sonorità -core in un modo che risulta facile da assimilare anche ai neofiti. Spencer Sotelo, singer, è sempre più leader e incontenibile interprete delle evoluzioni stilistiche dei compagni, capaci di far malissimo quando accelerano e di far sognare quando scelgono strumenti acustici. Il pregio di questi Periphery è quello di voler sempre e comunque guardare avanti, provare nuove soluzioni, spingere i limiti del proprio sound senza temere di snaturarsi. Il tempo darà loro ragione.