Compie cinquantacinque anni Piero Pelù il rocker italiano per antonomasia, leader dei Litfiba, nato il 10 febbraio del 1962. Rocker appunto e non rockstar e c’è una bella differenza.
Un rocker deve essere un concentrato di irriverenza, deve dire quello che pensa senza filtri, avere presenza fisica, preferibilmente i capelli lunghi, indossare vestiti e stivaletti di pelle come una divisa, avere una rockband, tatuaggi e cosa non da poco, essere credibile nel farlo sia davanti a 1 milione di persone, sia davanti a 100 paganti o ad un giornalista che gli chiede per la centesima volta cosa ne pensa delle droghe leggere. Una rockstar invece può anche non avere tutte queste caratteristiche, ha sicuramente più pressione sulle spalle, ma anche una schiera di fan adoranti che la seguono ciecamente e molti più soldi in banca per sbattersene ampiamente.
Piero Pelù la credibilità se l’è costruita in più di 37 anni di carriera e 11 album in studio con la rockband italiana più famosa degli ultimi trent’anni, quei Litfiba che ha portato al successo assieme al fedele compagno d’avventure Ghigo Renzulli e a musicisti con gli attributi come Ringo de Palma, il re italiano del basso rock Gianni Maroccolo e Antonio (Don) Aiazzi.
Una carriera da Rocker che purtroppo non può prescindere da momenti bui: sia artistici, con la separazione dai Litfiba durata ben 10 anni, sia umani con la perdita di Ringo De Palma nel 1990 e Candelo Cabezas nel 1997.
Episodi che hanno rafforzato il carattere di Piero Pelù che ha affrontato a testa alta e con convinzione anche la fase meno brillante della sua carriera artistica tra il 2004 e il 2008 e gli hanno permesso di sdoganare anche la presenza fissa per tre anni come coach del talent the Voice.
Il ritorno con i Litfiba era fisiologico, lo sapevano tutti (Elio e le storie tese in primis) ed il tour celebrativo del 2009 e i successivi 2 album ci hanno restituito un Pelù nella sua dimensione spazio temporale preferita.
Un compleanno è anche una celebrazione e allora bando alle ciance, ai corpi che cambiano e alle matite copiative cancellabili dell’ultimo referendum e celebriamo il rocker fiorentino come merita, con una playlist che ripercorre tutta la sua carriera e con un video che lo ritrae all’apice del successo coi Litfiba, davanti a più di 300 mila persone in piazza S. Giovanni a Roma e l’urlo “Giulio dove sei? Vieni qua!” che la RAI “sapientemente” tagliò.
Cosa muovevano i Litfiba negli anni novanta!
Mathias Marchioni