Per l’Italia, il 1962 segna probabilmente il culmine della fase propulsiva del ‘miracolo economico’ (il pil aumenta del 6,3%), nonché l’arrivo del primo governo di centrosinistra guidato da Amintore Fanfani: vengono realizzate la nazionalizzazione dell’energia elettrica e la riforma della scuola media, che è unificata e resa obbligatoria.
Nonostante le magnifiche sorti e progressive che sembrano schiudersi per il nostro paese, emergono le prime gravi ombre, che si materializzano nei primi scandali sugli appalti poco chiari per la costruzione dell’aeroporto di Fiumicino e, soprattutto, quando l’aereo sul quale viaggiava Enrico Mattei, presidente dell’ENI, precipita a Bascapé (PV), facendo pensare immediatamente al sabotaggio.
In ambito internazionale la Guerra Fredda giunge all’apice della tensione con la crisi dei missili cubana; fra il 22 e il 28 ottobre pare che una guerra nucleare fra USA e URSS sia davvero possibile, ipotesi scongiurata solo all’ultimo.
Se il mondo vive di grandi agitazioni, per quanto riguarda la musica si vive un periodo di stallo. Da noi il Festival di Sanremo viene vinto da Domenico Modugno in coppia con Claudio Villa, ma “Addio…addio…” non può certo esser paragonata a “Nel blu dipinto di blu“.
Per il resto il 1962 non fa registrare nulla di davvero notevole, soprattutto in rapporto ai mutamenti avvenuti nella canzone italiana durante il biennio 1958 – 1959.
Anche globalmente e ad un livello meno provinciale tutto, o quasi, tace. Il rock’n’roll degli anni Cinquanta vive gli ultimi sussulti, mentre si affaccia sulle scene una band che negli anni successivi contribuirà a mutarne i tratti distintivi: i Beach Boys.
Esordisce anche colui che nel corso del decennio diverrà un’icona per il folk, il rock e in generale per la storia della musica tutta; stiamo parlando di Bob Dylan, anche se il suo esordio non lascerà il segno come il disco successivo.
In attesa di ciò che sta per accadere, il jazz vive il suo momento d’oro, grazie alle big band dell’epoca dello swing ancora vive, vegete e di successo, le commistioni con il blues, il rhythm’n’blues e il soul, le nuove correnti dell’hard bop, del jazz modale e soprattutto del free, ed eroi del ‘pop – jazz’ bianco come Frank Sinatra che vanno a braccetto con i grandi interpreti neri quali Count Basie e Duke Ellington.