I migliori dischi del 2005

L’evento mediatico di maggior risonanza del 2005 è sicuramente la morte, dopo quasi 27 anni di pontificato (il terzo più lungo della storia), di Papa Giovanni Paolo II. I funerali di Karol Wojtyla si terranno l’8 aprile in Piazza San Pietro, e vedranno la partecipazione di quasi tutti i capi di Stato del mondo e di circa 600.000 fedeli (ma i pellegrini accorsi a rendere omaggio alla sua figura, nei giorni precedenti, sono stati molti di più: circa 5 milioni).

Il Conclave indetto per la successione durerà appena due giorni, e il 19 aprile verrà eletto il cardinale tedesco Joseph Ratzinger, che prenderà il nome di Benedetto XVI. Meno carismatico e diretto del suo predecessore, uomo di studi più che comunicatore adatto alle grandi folle, il suo pontificato (terminato con le clamorose dimissioni del 2013) sarà caratterizzato da difficoltà e controversie.

Al di fuori delle pur decisive e fondamentali vicende della Chiesa Cattolica, la situazione che il mondo attraversa nel 2005 non si discosta affatto da quella degli anni precedenti: lo spauracchio a livello globale rimane il terrorismo, soprattutto di matrice islamista e legato ad Al Qaida. Nel 2004 era stata presa di mira Madrid, ora l’organizzazione paramilitare torna ad uccidere a Londra: il 7 luglio quattro esplosioni avvenute nella metropolitana e sugli autobus della capitale del Regno Unito mietono 55 morti e circa 700 feriti.

Gli attentati preluderanno all’ennesima fase delicata nei rapporti fra Stati Uniti, Europa e Paesi Arabi. Rimane sottinteso che anche per le relazioni fra israeliani e palestinesi (Abu Mazen era appena succeduto ad Arafat quale presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese) tali tensioni non si riveleranno certo dei toccasana, così come per territori reduci dalla guerra alleata e ora invischiati in quella civile, vedi Iraq (in questo paese si consuma una tragedia che tocca l’Italia da vicino, quella del rapimento della giornalista Giuliana Sgrena e di Nicola Calipari, ucciso da “fuoco amico” statunitense appena dopo aver liberato la prima) e Afghanistan.

Nel corso dell’anno le tragedie non vengono solo provocate dall’azione umana, ma anche dalla natura stessa (aiutata però dall’incuria dell’uomo): a fine agosto l’uragano Katrina devasta New Orleans, causando un centinaio di morti, il completo allagamento della città, l’evacuazione totale della popolazione e, complessivamente, danni per oltre 30 miliardi di dollari.

A fronte di tali eventi, le vicende italiane di quei 12 mesi assumono poca rilevanza: l’unico dato degno di nota è la caduta del governo Berlusconi dopo il risultato negativo per la Casa delle Libertà alle elezioni regionali; un falso allarme in realtà, perché non cambia assolutamente nulla, tanto che nel giro di un paio di giorni viene varato il terzo governo Berlusconi, praticamente identico al predecessore.

Più interessanti sono le novità che provengono dal mondo di internet: mentre MySpace spadroneggia ancora fra i social network, Facebook passa dal servire i soli USA all’essere un sito esteso globalmente, e il 23 aprile viene registrato il primo account e caricato il primo video su YouTube.

Sanremo è vinto dal brano “Angelo” interpretato da Francesco Renga; per l’ex Timoria si tratta di un riconoscimento che corona la sua ascesa nel mondo del pop/rock mainstream italiano. Un panorama che registra pure l’affermazione dei Negramaro: il loro terzo album, “Mentre tutto scorre”, sarà il secondo più venduto a fine anno, dietro solamente all”ormai affermatissimo Biagio Antonacci.

Il 2005 è comunque un anno ricco di affermazioni anche per la scena ‘alternativa‘ italiana, con il successo dei Baustelle, l’esordio degli Offlaga Disco Pax e la ‘migrazione’ degli Afterhours da band ‘indie’ a istituzione rock nostrana. Importanti anche le uscite per l’hip hop tricolore, con il capitolino Noyz Narcos e il duo palermitano Stokka & MadBuddy a imporsi sul resto della ciurma con le produzioni, rispettivamente, di “Non dormire” e “Block Notes”.

A livello mondiale, invece, l’hip pop registra il continuo accrescersi della fama di Kanye West e l’importante secondo full – length di 50 Cent, mentre il pop più easy e commerciale è monopolizzato dall’esordio delle Pussycat Dolls: “PCD” vende circa 10 milioni di copie in tutto il mondo, un risultato clamoroso tenendo conto dell’irreversibile crisi del mercato discografico.

Il rock, invece, continua a sopravvivere tramite ricalchi del passato: i Bloc Party sono l’ennesima formazione a riprendere le sonorità degli anni Ottanta, così come gli Lcd Soundsystem di James Murphy, ma accanto al filone post punk revival cresce il movimento di ripescaggio dell’hard rock dei Settanta, con l’esordio omonimo dei Wolfmother. L’indie continua a cullarsi nel sound acustico/elettrico derivato da folk e affini, l’alternative rock vive delle atmosfere ibride dei 30 Seconds To Mars, Eels pubblica il suo capolavoro “Blinking Lights”.

Per quanto riguarda la musica più dura il cambio di rotta rispetto a quanto accaduto a cavallo dei due secoli è ormai evidente: il nu metal agonizza, e soltanto la particolarissima versione che i System Of A Down sanno dare di questo genere riesce ancora a conquistare il grandissimo pubblico, ma band come Korn, Deftones e Limp Bizkit sono ormai in piena crisi.

Al loro posto iniziano a farsi avanti nomi quali Trivium, Avenged Sevenfold e Bullet For My Valentine: l’impasto fra metalcore, thrash metal grooveggiante e stilemi più classicamente hard & heavy (questi ultimi presenti soprattutto negli Avenged) piace moltissimo ai ragazzini, che cercano qualcosa di diverso rispetto all’ormai ‘vecchio’ nuovo metallo.

A proposito di “ragazzini”: il 2005 è importante anche perché sul mercato videoludico degli States (in Italia arriverà nel 2006) viene immesso “Guitar Hero“, un rhythm game per la Playstation 2 (la console più popolare e diffusa dell’epoca) che  avvicinerà milioni di giovanissimi alla musica distorta (e oltretutto ai nomi storici del rock), generando un vero e proprio fenomeno di massa, che permise inoltre a diverse band underground di salire alla ribalta grazie ai propri pezzi contenuti in questi videogiochi.

Di più, da questo momento in poi il fenomeno delle OST per videogame diventerà anno dopo anno elemento da non sottovalutare anche per gruppi già affermati.