Il fallimento della Lehman Brothers, avvenuto il 15 settembre 2008 (appena un mese e mezzo prima delle elezioni presidenziali degli Stati Uniti), innesta una reazione a catena che trascina gli USA in una gigantesca crisi recessiva. Seguiranno altri fallimenti, l’indice della borsa di Wall Street in picchiata e il lastrico per milioni di americani.
La politica di Bush e del neoconservatorismo repubblicano verrà sconfitta, più che dai risultati disastrosi delle guerre in Medio Oriente, dall’economia devastata da titoli tossici derivati dalla deregolamentazione finanziaria in atto ormai da quasi tre decenni. A far le spese dell’eredità di George W. e sodali sarà John McCain, il candidato repubblicano per la presidenza degli States che a novembre verrà sbaragliato dal democratico Barack Obama, il primo afroamericano a insediarsi alla Casa Bianca.
A pochi giorni dall’elezione, il G20 si riunirà a Washington per cercare di trovare un rimedio alla minaccia incombente di una colossale crisi economica mondiale; ovviamente il summit servirà a ben poco.
Tornando alle vicende politiche, se nel Nuovo Mondo gli elettori cercano una svolta, in Italia si preferisce “tornare all’antico”: il 24 gennaio, con la “sfiducia” data dal Senato, ha termine la breve e travagliata vita del governo Prodi; le elezioni politiche del 13 e 14 aprile assisteranno all’ennesima “resurrezione” di Silvio Berlusconi, la cui coalizione formata da Popolo delle Libertà (allora ancora una federazione fra Forza Italia ed Alleanza Nazionale) e Lega Nord sconfiggerà nettamente il PD guidato da Walter Veltroni.
Oggi molti dei protagonisti di quelle elezioni, sia fra gli sconfitti (Veltroni) sia fra i vincitori (Gianfranco Fini), sono ormai lontani dalla ribalta politica; non Berlusconi.
Dopo la breve introduzione generale, passiamo come al solito a parlare di musica, cominciando con le sue espressioni più ‘volatili’: Sanremo 2008 viene vinto da Giò Di Tonno e Lola Ponce con il brano “Colpo di fulmine”; chi se lo ricorda? Probabilmente pochissimi, ma è l’intera edizione del Festival a rivelarsi fallimentare; gli ascolti televisivi sono i più bassi da quando è stato creato l’Auditel (6 milioni e 800 spettatori di media, uno share di poco superiore al 36%).
Sarà l’ultimo Sanremo condotto da Pippo Baudo, ed è chiaro a tutti che la kermesse necessita di un cambiamento. Avverrà puntuale l’anno successivo, con l’avvento dei primi ‘fenomeni’ dei Talent Show, dall’ormai ‘storico’ Amici di Maria De Filippi al più recente X Factor, che proprio nel 2008 manda in onda la sua prima edizione. Il ruolo dei talent si rivelerà preponderante per l’ultimo lustro della musica leggera italiana, condizionando il music biz in modo capillare.
Il pop della Penisola è comunque sempre dominato dai soliti noti: a fine anno, la classifica nazionale dei dischi più venduti vede primeggiare Jovanotti con “Safari”, mentre la top ten è, salvo un paio di eccezioni, un lungo elenco di nuovi album e best of di celebri popstar e rockstar nostrane, da Vasco Rossi a Ligabue, da Zucchero a Eros Ramazzotti passando per Gianna Nannini; unica ‘intrusa’, Giusy Ferreri, seconda classificata a X Factor e prototipo della cantante alle prime armi resa una “macchina da soldi” dalle Major di turno.
Il 2008 peninsulare è però anche un anno contraddistinto da importanti uscite rap: non siamo ai livelli dell’invasione del 2013, ma le release di artisti quali Dargen D’Amico, Marracash e soprattutto Caparezza (anche se per quest’ultimo l’etichetta appena utilizzata è riduttiva) decretano l’inizio di una vera e propria “onda lunga”.
Per il resto, non si registrano particolari novità, eccezion fatta per l’ascesa dei Marta Sui Tubi nel panorama indie rock nazionale con il disco “Sushi & Coca”. D’altro canto, anche a livello internazionale il 2008 è un anno sonnacchioso. Il pop registra il nuovo centro di Beyoncé con il suo nuovo album di inediti, il pop/rock è scosso dalla pubblicazione di “Viva La Vida Or Death And All His Friends” dei Coldplay, l’alternative più orecchiabile assiste alla consacrazione dei Kings Of Leon con “Only By The Night”.
Il mondo hard & heavy è invece testimone di due ritorni in pompa magna: dopo più di una decade di continui rumors e successive smentite, vede finalmente la luce “Chinese Democracy” dei Guns N’ Roses, mentre “Death Magnetic” dei Metallica si rivela un chiaro ritorno al thrash per la metal band più famosa al mondo, significativo di una tendenza a livello globale ormai operante da alcuni anni.
Tutto sommato accettabile anche il nuovo Slipknot, ma le fonti di maggiore interesse per la musica ‘dura’, e non solo, vanno ormai cercate nelle innumerevoli diramazioni dell’underground: dal metal estremo alla nuova psichedelia, dallo space rock al neo garage passando per la darkwave più opprimente, sono parecchie le opere in grado di emozionare. Alcune di esse provenienti pure dal nostro paese.