Maxwell – Maxwell’s Urban Hang Suite

Per la black music degli anni Novanta non sembrano esserci altre strade se non quelle dell’hip hop o del contemporary R&B, influenzato anch’esso dalla scena rap. Invece questo album di debutto di Gerald Maxwell Rivera, madre haitiana e padre portoricano, dimostra che c’è ancora spazio per il soul e la grande tradizione della musica popolare afroamericana. In realtà “Maxwell’s Urban Hang Suite” viene subito etichettato come ‘neo soul‘; definizione comunque calzante, poiché i suoni, la produzione e certe scelte stilistiche sono al passo coi tempi. A rendere però Maxwell un degno erede dei grandi soulmen degli anni Sessanta/Settanta ci pensano una voce importante, una sezione fiati di grande sensualità e un pugno di canzoni in grado di saper coinvolgere emotivamente l’ascoltatore. Il disco decolla in classifica grazie al singolo “Ascension (Don’t Ever Wonder)”, arrivando a conquistare due dischi di platino negli States. Una pietra miliare della nuova ‘black aesthetic‘.

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