In ottica prettamente metallara il disco dei The Gathering da scegliere per questa rassegna sarebbe stato il precedente “Mandylion”, trionfo assoluto del gothic metal con voce femminile. Eppure “Nighttime Birds” rimane il momento più felice per gli olandesi, che in un solo album sono abili a unire due mondi, manco fossero Garibaldi: quello hard & heavy con inusitate aperture progressive e alternative che segneranno, invece, il loro futuro. E poi come non sciogliersi ascoltando la voce della bellissima Anneke Van Giersbergen gorgheggiare così soavemente in 9 brani uno più sinuoso dell’altro? Anneke è il vero punto di forza del complesso, quello che ha permesso ai The Gathering di farsi un nome dopo gli inizi più strettamente doom e con cantato maschile, e in “Nighttime Birds” la sua ugola è all’apice delle proprie potenzialità. Con questi criteri, sarebbe stato impossibile scegliere un’opera diversa all’interno della loro discografia.
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