L’esordio dei Mogwai rappresenta, ancora oggi, un nuovo approdo per il post rock. Se i maestri statunitensi avevano pensato prima a rallentare l’andatura e aprire gli accordi, e successivamente a flirtare con il jazz e le strutture armoniche più erudite, al contrario questi scozzesi puntano soprattutto sull’emotività di crescendo chitarristici che inglobano elementi di psichedelia che somigliano a spuma del mare. Nel giro di pochi minuti il quintetto sa cambiare l’umore dei suoi brani strumentali passando dalla più raccolta malinconia alla più struggente maestosità. Sembra che in composizioni come “Like Herod”, “Summer”, “Yes! I Am A Long Way From Home” e “Mogwai Fear Satan” i Nostri vogliano scrivere poesie sull’acqua, tanto i temi sono sfuggenti e volatili nella loro mutevolezza di stato d’animo. “Young Team” è un inno alla bellezza più pura e incontaminata.
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