Un album che trova continuità con gli episodi “Drive” e “I Miss You” contenuti nel precedente “Make Yourself”. Brandon Boyd e soci lasciano che l’anima più riflessiva della band prenda il sopravvento. Il risultato di questo processo è, appunto, “Mornig View“. Le tracce più ruvide ci sono, ma è evidente l’allontanamento dal passato nu metal. Nessun dramma, soprattutto se poi si offrono produzioni di livello come “Wish you were here”, “Are you in?”, “Aqueous Transmission” o “Echo”. Un disco non proprio di rottura (dato che la componente rock è sempre dietro l’angolo), ma che ha sicuramente permesso alla formazione statunitense di raggiungere una platea più numerosa. Il nuovo stile ha inoltre valorizzato le doti vocali del frontman Boyd.
Categorie
- Anniversari (74)
- Classifiche (61)
- Migliori Album (2.316)
- Storia della Musica (60)
- Underrated (11)