Diventò platino in sole sei settimane negli States questo lavoro bilanciatissimo tra il sound nu/alternative metal che in quegli anni dominava le classifiche. I Drowning Pool a dire la verità furono parecchio sfortunati, perdendo il singer Dave Williams solamente un anno dopo l’uscita di “Sinner”. Il frontman era il vero valore aggiunto di un combo dalle non certo esagerate peculiarità tecnico/creative. In questo disco è contenuta “Bodies”, una delle canzoni più violente e allo stesso tempo mainstream dell’intero decennio, clamoroso esempio sia di one-hit wonder, sia di come in quegli anni il metal moderno potesse realmente essere alla portata di chiunque.
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