“In My Place” introduce la seconda produzione della band britannica. Un brano che fa da ponte tra i due dischi, poiché ancora influenzato dall’identità di “Parchutes”, ma al tempo stesso decisivo per la ripresa delle registrazioni di “A Rush Of Blood to the Head“. I Coldplay, dopo una serie di difficoltà incontrate durante le sessioni in studio, presentano il nuovo lavoro al mondo. Undici tracce intime, delicate e trainate da due singoli come “The Scientist” e “Clocks”. Canzoni capitate, quasi per caso, tra le mani di Chris Martin e soci. La prima nasce in seguito all’ascolto di “All Things Must Pass” di George Harrison; la seconda salta fuori, inaspettata, a disco ormai chiuso. Cupo, autentico e struggente, “A Rush Of Blood to the Head” non delude nessuno. L’album ottiene in poco tempo risultati di vendita strabilianti e condurrà ben presto la band verso un lungo tour mondiale.
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