Evidentemente, per quanto concerne il mondo del pop/rock, l’Inghilterra degli anni Zero deve esser stata risucchiata in un gigantesco varco spazio-temporale, se quasi tutte le “new big thing” di quella decade suonavano musica perfettamente in linea con quella di due decenni prima. Il post punk revival è stato davvero un fenomeno gigantesco nel Regno Unito, e fra i nomi degni di menzione compaiono anche i Bloc Party. Sono i Franz Ferdinand i mentori di Kele Okereke e compagni, che con “Silent Alarm” indovinano un debutto perfetto, in cui le ansie dei Joy Division convivono con quelle dei Cure, ma s’intrecciano pure con una fotta dance – punk degna dei Gang Of Four. Ancor più stupefacenti certi rimandi agli Smiths e al britpop degli anni Novanta, scelta che in un contesto del genere appare quasi futuristica. Tanti ingredienti e tutti invecchiati come neppure un Barolo Docg, ma va dato merito ai Bloc Party di risultare sufficientemente personali e intriganti nelle loro commistioni stilistiche. Almeno in questo esordio.
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