Compie oggi 66 anni uno degli artisti più importanti della nostra musica, capace di conquistare intere generazioni a distanza di tantissimi anni, mantenendo inalterato il suo fascino da poeta e cantautore.
Francesco De Gregori non è uno dei tanti. Non può esserlo. È vero, ogni musicista è unico a modo suo, ma in questo caso è diverso. Lui è riuscito a rapire anche i più “viziati” musicalmente parlando: ha cantato la canzone d’autore e la musica popolare, abbracciando il rock e armonizzandolo con quel pop-folk che lo ha reso celebre.
In un turbinio di emozioni che spaziano dall’etica alla letteratura, con uno sguardo alla storia e mantenendo il passo anche con l’attualità, emerge anche il lato romantico. Ed è forse quello che ha fatto più strage di cuori e di appassionati, innamorati di una canzone e trascinati così all’incontro con un cantautore eclettico da quasi cinquant’anni nel mondo della nostra musica.
Impossibile menzionare il brano più bello. Ma tra i tantissimi non si può non citare “La donna cannone”. Canzone pressoché eterna, cantata da molti artisti ma mai sulla stessa scia magica e meravigliosa dell’originale. Una dichiarazione a cuore aperto, senza filtri né troppe interpretazioni. Insieme a lei c’è “Rimmel”, che in realtà parla un po’ di tutti noi. Una relazione ormai alle spalle ed il racconto di ciò che è stato, mettendo in risalto la necessità di doverne fare un’abitudine, nonostante rimanga ancora qualcosa.
Con “La leva calcistica della classe ‘68” i sentimenti sono altri ma ugualmente malinconici, soprattutto per chi riesce ad immedesimarsi a pieno in quella maglia numero 7, riconoscendo la propria adolescenza in quella di Nino. È un brano che non tocca l’animo di tutti, a differenza di “Generale” dove ci sono occhi lucidi e cuori a pezzi. C’è la guerra, il silenzio ed il buio della notte. Ma con loro i sorrisi ancora nascosti di chi sa che è ormai tutto finito.
Raccontare tutte le emozioni che ha cantato Francesco De Gregori in poche righe non è facile. Quarantanove album tra dischi, live e raccolte. Una carriera iniziata nel 1969 e portata avanti con classe ed eleganza, sempre alla ricerca di novità e con una passione artistica per Bob Dylan che ne ha evidenziato l’ammirazione e la volontà di accostarsi il più possibile al cantautore statunitense.
Sessantasei anni ed una grande fetta di musica italiana sulle spalle: il nostro augurio al maestro De Gregori.
Giuseppe Coppola