15 milioni di copie vendute nei soli USA, più di 40 in tutto il mondo, album numero uno in Italia nel 1978, colonna sonora di maggior successo nella storia. Numeri incredibili, che hanno fatto della soundtrack dell’omonimo film con John Travolta (“La febbre del sabato sera” in italiano) il momento culminante della disco music. “Saturday Night Fever” uscì, fra l’altro, con un tempismo perfetto, proprio nell’anno – simbolo del punk, rappresentando un perfetto contraltare musicale, sociale e ideologico a quello che Sex Pistols e co. andavano urlando in quella stagione; Spike Lee, nel film “Summer Of Sam” (1999), illustrerà perfettamente questa dicotomia nell’opposizione fra CBGB’s e Studio 54, luoghi di una New York lacerata fra ribellione giovanile ed edonismo pre – reaganiano. Tornando al disco, un doppio vinile, ad emergere vincitori assoluti sono i Bee Gees, trio vocale bianco formato dai fratelli Barry, Robin e Maurice Gibb; i Nostri firmano 7 brani su 17 e mettono a segno motivi celeberrimi quali “Stayin’ Alive”, “Night Fever” e “You Should Be Dancing”, in cui a spiccare è il falsetto di Barry e lo sfondo sonoro perfettamente bilanciato fra ritmo funk e melodia soul. Non ci sono solo loro, però: tra gli altri artisti si segnalano Tavares, KC And The Sunshine Band e The Trammps, i cui dieci minuti d’ipnosi psycho – funky – soul di “Disco Inferno” si segnalano per essere l’episodio artisticamente più valido dell’intera disco music.
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