Ace Of Base – Happy Nation

In un certo senso, gli Ace Of Base sono stati gli Abba 2.0. Svedesi come loro e come loro formati da un quartetto metà maschile metà femminile (non coppie sposate però, bensì due sorelle, un fratello e un amico d’infanzia), con “Happy Nation” hanno rilanciato prepotentemente la voga dell’europop/eurodance, attualizzandola però con basi prese a prestito dalla techno e opportunamente smussate e rese innocue. Il successo dei quattro è durato poco, ma è stato bruciante: la versione americana di “Happy Nation” ha venduto ben 23 milioni di copie nel mondo, trainata dai singoli “All That She Wants” e soprattutto “The Sign”, uno dei più grossi tormentoni nella storia del pop. Oggi la band esiste ancora in formazione rimaneggiata, ma il seguito che può vantare è 1/100 rispetto a quello dei tempi d’oro. Piccola curiosità: secondo la cantante Jenny Berggren nei primi tempi il gruppo faticò molto ad emergere, perché nella loro città la scena techno/dance era oscurata da quella metal! Cose che potevano capitare, se vivevi a Göteborg negli anni Novanta…

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