L’hype attorno all’uscita del nuovo lavoro del musicista britannico Darren J. Cunningham aka Actress, era davvero alle stelle, soprattutto alla luce delle dichiarazioni dello stesso artista e di molti colleghi che gravitano nella sua galassia, secondo le quali si sarebbe dovuto ritirare dalle scene. Ma così non è stato, e dopo aver dato un contributo fondamentale alla scena techno/elettronica sperimentale contemporanea con i suoi acclamati lavori del passato, Actress ha dato alle stampe quasi a sorpresa “AZD”. Un lavoro che deve molto alle opere precedenti dello stesso Cunningham, ma che trova una nuova ispirazione, indagando il rapporto tra uomo e tecnologia (esemplificativa la copertina stessa del disco). “AZD” è un lungo miraggio fatto di suoni (anche presi da oggetti e strumenti della vita quotidiana) e suggestioni in loop atti a creare un’atmosfera sognante, ipnotica, rasente l’ambient, ma a tratti anche oscura e nebulosa. Massimo esempio dell’ossimoro uomo/tecnologia è “Faure In Chrome”, pezzo in cui un suono simile a un vecchio modem 56K si interseca con gli archi della London Contemporary Orchestra .
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