Reduci da un cambio di line – up traumatico che avrebbe potuto creare non pochi problemi alla prosecuzione della loro carriera, gli Anthrax incidono un album clamoroso con il nuovo vocalist Joey Belladonna e il bassista Frank Bello. Una sassata di thrash metal schizoide con spiccato gusto per le melodie, ritmiche serratissime e una batteria (quella di Charlie Benante, uno dei migliori in assoluto nel metal di ogni epoca in questo strumento) che disintegra qualsiasi impianto stereo disponibile. La creatività, la vena umoristica e sarcastica dei Nostri che emerge chiaramente sia nelle composizioni, sia nel video di lancio “Madhouse”, sarà la chiave per il loro successo. Se “Lone Justice” e “The Enemy” pagano dazio al classic metal, “Gung-Ho” è puro speed – thrash con un riff suonato da Scott Ian alla velocità della luce, ed è un bellissimo manifesto di cosa voleva dire spaccarsi di botte e fare headbanging fino alla morte in quell’epoca. Non raggiungeranno le vette di notorietà delle superstar Metallica o dei ‘gregari’ di lusso Megadeth e Slayer, ma saranno per anni tra i primi attori assoluti della scena thrash a stelle e strisce.
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