La band canadese di Steve “Lips” Kudlow aveva già colpito secco col disco precedente, a base di heavy metal tellurico e testi che parlavano di gnocca nei modi più disparati. In “Metal on Metal” la formula cambia di poco, la titletrack è uno dei mid tempo migliori dell’epoca e la produzione abbastanza oscena rese quelle sonorità ancora più interessanti per il periodo. Da segnalare anche “Mothra”, “666” e “Tag Team”, che risulteranno nel tempo tra i motivi maggiormente interessanti della band. Gli Anvil rimarranno radicati nell’underground, senza mai riuscire a emergere oltre la soglia delle popolarità che conta, detto questo il loro contributo alla diffusione della musica pesa in Canada rimarrà innegabile.
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