Area – Crac!

Alla feroce sperimentazione di “Caution Radiation Area” la band milanese fa seguire un album di segno completamente diverso. Senza rinunciare alla propria cifra stilistica, la musica degli Area si apre verso una dimensione più positiva, meno livida e claustrofobica. Le parole proferite da Patrizio Fariselli poco dopo l’uscita di “Crac!” indicano chiaramente che nel gruppo si respirava un’aria del tutto nuova: “Ora vogliamo mettere in luce i movimenti positivi della lotta, e della vita in se stessa, la gioia di vivere. Non esistono solo la miseria e lo sfruttamento, esiste la volontà di vivere e tale volontà viene fuori anche nella lotta; anche se a volte è dura e cruenta c’è un amore di fondo che spinge a fare queste cose, anche alla violenza”. Musicalmente, questo mutamento di prospettiva si estrinseca nella rapida “L’elefante bianco”, che apre il vinile all’insegna di una certa continuità con l’etno – prog rock di “Luglio, agosto, settembre (nero)” e “Cometa Rossa”, riletto però attraverso un lirismo pregno di speranza; nella fusion intinta di funk dell’allegorica “La mela di Odessa”; nelle frequenze elettroniche che si aprono a un bellissimo interplay di stampo jazzistico in “Megalopoli”, modus operandi che informa anche le strumentali “Nervi scoperti” e “Implosion”. Ma il vero punto di rottura con il passato lo si avverte soprattutto nella programmatica “Gioia e rivoluzione”, una folk ballad solo scalfita dai sintetizzatori, che lancia gli Area in un ambiente sonoro di matrice ‘popolare’, fino a quel momento del tutto alieno a loro: non a caso, sarà un punto fermo nelle esibizioni live. Nonostante l’atmosfera più distesa e rilassata, “Crac!” è il terzo capolavoro consecutivo realizzato dal complesso, che sta ormai acquisendo un buon seguito anche a livello di pubblico. Intanto, le capacità vocali di Demetrio Stratos continuano a crescere: vibrati, trilli armonici, repentini cambiamenti di timbro sono solo alcune delle magie che il suo canto riesce a produrre. Negli anni successivi si spingerà ancora oltre, verso territori inesplorati.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *