Il metalcore stava rapidamente evolvendosi. “City Of Evil”, terzo parto degli Avenged Sevenfold, dimostrò che era possibile suonare moderni mischiando coordinate classicissime come quelle di Guns N’ Roses, Metallica, Iron Maiden (hai detto nulla) con quelle del metalcore contemporaneo, dimenticandosi del growl (giusto qualche urlo via) e abusando di melodie e armonie chitarristiche in dosi massicce. Il risultato divise critica e fans, ma costituì la prima pietra ultra solida sulla quale M. Shadows e compagni edificheranno il dominio del nuovo metal classico del 21esimo secolo. Geni e idoli assoluti per molti, copioni senza vergogna per molti altri. Le quasi dieci milioni di copie complessive vendute nel mondo, oltre ai ruoli da protagonisti nei maggiori festival mondiali di oggi, dicono che gli A7X per ora hanno stravinto.
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