Avril Lavigne – Let Go

L’esordio della ragazzina ribelle è una bomba commerciale ed è un primo esempio di come i giovanissimi sarebbero tornati a dominare le charts nel nuovo Millennio. Il sound della diciassettenne Avril è un pop-rockettino (all’epoca si parlò di un abominevole teen-pop-punk) il più patinato possibile, inoffensivo e adattato per ragazzotti di qualsiasi estrazione: “Complicated”, “Sk8er Boi” e “I’m With You” sono due facce della medesima medaglia, con la Lavigne che, almeno su disco, dimostra di essere adattabile a varie tonalità (dal vivo è chiaramente un altro film ma vabbè) e in grado di dare la grinta giusta a brani ritmati e allegri, tanto quanto a ballad innocue ma strappalacrime se ascoltate durante la pre-adolescenza. Un prodotto di marketing fantastico (venti milioni di copie non si vendono per caso), costruito sul talento (quello comunque c’era) di una cantante che mette mano direttamente alle composizioni che un team di produttori e ingegneri del suono cesella alla perfezione per lei. Incide dischi tuttora, ma in sostanza durerà ancora un paio di album, quindi vivrà di rendita affidando a matrimoni con musicisti di grido (notevole l’upgrade dal frontman dei Sum41 al leader dei Nickelback) la prosecuzione del suo ruolo all’interno del biz.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *