Si conclude con “Against The Grain” il trittico di maggior estro creativo dei Bad Religion, iniziato con “Suffer” nel’88 e proseguito con “No Control” l’anno successivo. Se l’ultimo atto è lievissimamente inferiore rispetto agli altri due sul piano della pura ispirazione, è però anche il più rifinito e maturo. Nei 17 brani che lo compongono la fusione fra ritornelli anthemici, aggressività hardcore ed enfasi melodica può dirsi compiuta, e se ne vedranno i risultati quattro anni più tardi, con l’esplosione dell’hardcore/punk melodico di Green Day e Offspring. Dal canto loro, Brett Gurewitz e compagni raccoglieranno solo le briciole di tanto clamore, se briciole possono chiamarsi le centinaia di migliaia di copie vendute di “Stranger Than Fiction” (1994), disco d’oro in Canada e USA. Rimarranno comunque una band di culto. Una grandissima band di culto, dalla coerenza inattaccabile.
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