Certamente i Bardo Pond hanno sempre lavorato su materiali vetusti, dallo space rock degli anni Settanta all’acid rock dei Sessanta, eppure questo esordio risultava comunque affascinante e intrigante pure nel 1995, e ancora oggi non ha perso un grammo delle sue capacità persuasive. Proprio nell’anno della morte di Jerry Garcia, il leggendario “Captain Trip” dei Grateful Dead, con “Bufo Alvarius” i Nostri s’imponevano quali nuovi cerimonieri di avventurose visioni lisergiche, seppur in una scena che ormai si era notevolmente ridimensionata e poteva contare solo su di una piccola nicchia di appassionati. La musica dell’LP è comunque splendida, e a suo modo originale: i Bardo Pond sanno rivitalizzare la vecchia psichedelia tramite atmosfere grigie e nebulose, orientate verso un’ossessiva stratificazione chitarristica in grado di colmare i vuoti attraverso un continuo sovrapporsi di feedback, distorsioni, riff, droni e riverberi provenienti da chissà quali altri mondi. Un’opera da riscoprire assolutamente.
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