Il terzo disco solista è quello della consacrazione definitiva per Beyoncé. In realtà “I Am…Sasha Fierce” vende un po’ meno rispetto al debutto “Dangerously In Love”, ma sono pure passati cinque anni e l’industria discografica tradizionale è ormai sotto scacco internettiano. Quel che è importante in questa sede è sottolineare la completezza commerciale di questo doppio cd: infatti, il primo disco mostra il volto più intimo e interiore dell’artista, mentre il secondo esaspera i tratti più aggressivi e sensuali dell’ex Destiny’s Child. Tradotto in note: in “I Am”, la prima parte, spiccano le pop song “If I Were A Boy” e “Halo”; la seconda parte “Sasha Fierce” fa invece leva su brani più classicamente R&B come “Diva” e “Video Phone”, che richiamano senza mezzi termini le sonorità dell’esordio. Prodotto da una caterva di persone, fra cui Beyoncé stessa, “I Am…Sasha Fierce” diventa sin dal giorno della pubblicazione un modello per decine di album a cavallo tra pop e R&B che domineranno le classifiche nel lustro successivo (e non è ancora finita, anzi…). Impacchettato alla perfezione per sfondare grazie ai singoli estratti (e sono ben 9 su 11 tracce complessive), non fa null’altro se non il suo dovere.
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