Biglietto per l’Inferno – Biglietto per l’Inferno

All’interno del fiorentissimo underground del progressive rock tricolore dei Settanta, va segnalato l’unico disco pubblicato dai Biglietto Per l’Inferno, sfortunato complesso lombardo, che avrebbe meritato maggior fortuna. Si tratta di uno dei migliori esempi di hard – prog, in cui composizioni dominate dalle chitarre elettriche (“Confessone”) si alternano ad episodi più lirici e guidati dalle tastiere (“Ansia” e “Una strana regina”); due lati stilistici che si compenetrano ottimamente nella suite “L’amico suicida”. Le parti corali ricordano quelle del Banco, mentre certi dialoghi fra flauto e chitarra assumono connotazioni alla PFM (cfr. la versione strumentale di “Confessione”). Purtroppo la produzione assolutamente deficitaria non permise all’album di raggiungere il successo sperato, tanto da decretare il prematuro scioglimento della band. Esiste anche un disco postumo, “Il tempo della semina”, uscito nel 1992 e che raccoglie inediti risalenti al 1974.

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