Bob Dylan – Blonde On Blonde

Con questo disco Dylan tocca il vertice della sua creatività, tanto che non basta un singolo LP per contenere tutte le idee che la sua mente produce a getto continuo. “Blonde On Blonde” è uno dei primi album doppi nella storia della musica ‘giovane’, in grado di trasportare il folk rock in mondi inesplorati, grazie soprattutto a una dilatazione dei brani mai tentata da nessuno prima (gli oltre undici minuti di “Sad Eyed Lady Of The Lowlands” occupano da soli l’intera quarta facciata). I testi si fanno sempre più astratti e personali, il suono abrasivo nonostante la dolcezza di alcune melodie (il “selvaggio suono al mercurio” di cui ha parlato Dylan stesso), l’accostamento di pianoforte, organo e tastiere è una prima assoluta. In generale la commistione di generi che si realizza in questi solchi è qualcosa d’inaudito per quell’epoca. “Blonde On Blonde” è un vero e proprio spartiacque fra un epoca e la successiva. Anche per la stessa carriera dell’artista, che in seguito ad un incidente motociclistico avvenuto poco dopo l’uscita dell’opera si ritirerà per due anni, e quando tornerà sarà, ancora una volta, completamente diverso da quello che tutti ormai pensavano di conoscere.

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