Si può partire dal deathcore e diventare un alternative act dalla portata mondiale? Si può. I Bring Me The Horizon suggellano con That’s The Spirit un percorso che, dopo il precedente “Sempiternal”, poteva solamente condurli alla ribalta mondiale. La band si avvicina ancora di più a un pubblico di massa abituato ad ascoltare Linkin Park e 30 Seconds To Mars grazie a una manciata di pezzi immediati e tremendamente efficaci.
Dal growl degli esordi alle vocals suadenti il passo è stato relativamente breve per Oliver Sykes, tanto quanto per il salto dalle distorsioni estreme alle chitarre ponderate e ai ritornelli dove si deve solo saltare. L’evoluzione dell’alt-rock moderno e immediato passa anche per quello che sarà un domani considerato il vero e proprio Black Album (i Metallica insegnano) per i BMTH.