Dopo “Necroticism” e il contributo essenziale fornito alla nascita del grindcore (appena dietro ai Napalm Death in questo caso), i Carcass incidono il disco pioniere del death metal melodico, filone che furoreggerà nella seconda metà degli anni Novanta specialmente in Svezia. La voce spietata di Jeff Walker riesce a essere terribilmente credibile sulle violentissime melodie che fanno capolino nei brani del platter: la title – track è uno degli episodi più rappresentativi di sempre di un’intera epoca, con le sue chitarre taglienti e le ritmiche furibonde, in cui la forma – canzone diventa appetibile anche agli ascoltatori di hard & heavy classico; pezzi come “Buried Dreams”, “No Love Lost” e il video di “Heartwork” provocarono un sensibile aumento di seguito ai Nostri: certo, rantolii e testi che parlano di chirurgia gore sono spariti, ma questo ‘cambio di direzione’ portò in dote un contratto con una major, cosa incredibile per un act che iniziò suonando grind. Tuttavia la gestione e le strategie del gruppo da questo momento in poi non furono esattamente geniali, ma questa è un’altra storia, che non intacca minimamente il valore del disco e la sua importanza internamente a una scena che andava formandosi rapidamente.
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