La musicista siciliana aveva già conquistato la notorietà con il secondo album, “Confusa e felice” (1997), forte della celebre title – track. Tuttavia “Stato di necessità” rimane il suo più grande successo popolare; a fine anno sarà 12esimo fra i dischi più venduti in Italia. Questo per merito di una più sottile cura degli arrangiamenti, che mediano fra la selvatichezza rock del precedente “Mediamente isterica” (1998) e la tradizionale melodia italiana. Insomma, Carmen Consoli non è più solo l’Alanis Morissette catanese, è ormai una cantante del tutto indipendente da modelli esogeni e abile nel distinguersi dal resto del pop/rock tricolore. La voce rimane il suo tratto caratteristico più marcato, il motivo per cui la si ama o la si odia senza quasi mezze misure. Accanto ad essa, però, ci sono anche dei testi ben al di sopra della media della musica leggera italiana, e suoni non del tutto convenzionali. Fra i brani più noti si segnalano “L’ultimo bacio“, utilizzato nell’omonimo film generazionale di Gabriele Muccino, “In bianco e nero”, settimo al Festival di Sanremo, e “Parole di burro”, suadente ballata contraddistinta da ottime intuizioni nei fiati e negli archi.
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