La non più giovanissima australiana Courtney Barnett, sorprende con un esordio a cavallo tra indie, alternative rock e cantautorato moderno. Se da un lato le sue composizioni possono suonare strumentalmente già sentite, è il songwriting (spesso sarcastico) a fare la differenza. Tra rimandi psych e grunge per famiglie, la produzione del disco è assolutamente in linea con gli standard moderni. È anche questo un elemento che le consentirà di imporsi nelle varie top ten di fine anno dei magazine internazionali. Il futuro potrà riservarle ulteriori riconoscimenti se riuscirà, con calma, a razionalizzare maggiormente le sue molteplici influenze e derive stilistiche. Per ora comunque va già (molto) bene così.
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