C.S.I. – Linea Gotica

La continuazione dei CCCP sotto altro nome e con altri mezzi, ossia il Consorzio Suonatori Indipendenti, realizza il capolavoro che giustifica un’intera carriera con “Linea Gotica“, secondo album in studio dopo l’esordio “Ko de mondo” (1994). Dieci tracce cupe e irate, parafrasando le due canzoni che aprono e chiudono il disco, rispettivamente “Cupe Vampe” e “Irata”. Le tragedie belliche uniscono l’attualità d’allora – le guerre nei Balcani, i bombardamenti a Sarajevo e la distruzione della biblioteca cittadina – con la storia recente – la Seconda Guerra Mondiale, i partigiani, Beppe Fenoglio, la linea gotica come simbolo della guerra civile in Italia -, e nel mezzo si assiste allo scorrere della vita quotidiana di uomini e animali (“Io e Tancredi”). C’è una cover di Battiato, “E ti vengo a cercare”, riletta come se si trattasse di un pezzo noise rock al rallentatore e con gli ultimi versi cantati dall’autore stesso; c’è Giovanni Lindo Ferretti che non ha mai declamato così bene in vita sua; c’è un suono spigoloso che illividisce anche i momenti più raccolti dell’opera, con il violino di Giorgio Canali che urla dissonante come e più delle chitarre elettriche, spesso lasciate vagare nello spazio senza accompagnamento ritmico. Dopo “Linea Gotica” verrà “Tabula Rasa Elettrificata” e il primo posto nella classifica italiana, l’abbandono di Massimo Zamboni e la fine dei C.S.I., il nuovo progetto Per Grazia Ricevuta (P.G.R.) di Ferretti, infine la conversione al cattolicesimo in senso Ratzinger-iano di quest’ultimo e le “Ultime notizie di cronaca” (2009) che, di fatto, chiuderanno anche l’esperienza dei P.G.R. Altre storie e altri dischi, entrambi controversi e criticabili. Non “Linea Gotica”.

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