Sulla falsa riga degli Atheist e in seguito alla release di “Human” dei Death, i Cynic diedero alle stampe “Focus” qualche anno dopo l’effettiva volontà dei membri della band, a causa di vari problemi, disavventure e ritardi di sorta. L’album è tecnicissimo, al limite dell’esasperazione esecutiva, con voci filtrate tramite vocoder, rari growl qua e là, un fretless bass (cercate su Wiki sia ‘fretless’ sia ‘Jaco Pastorius’) martellante e impegnato in trame clamorose per una base sottostante che sa molto più di jazz e fusion rispetto al death metal vero e proprio (“Textures”). Quando in “Uroboric Form” parte il break centrale si resta rapiti, ammaliati e allo stesso tempo sconvolti nell’ascoltare la naturalezza con cui subito dopo rientrano le chitarre distorte, per poi uscire del tutto di testa nell’accelerazione conclusiva che richiama il gruppo di Schuldiner. “Focus” suona affascinante e fuori dal tempo ancora oggi, figuratevi cosa poteva rappresentare nel 1993 un lavoro del genere: totalmente incatalogabile, bellissimo e progenitore di una quantità smisurata di band estreme e iper tecniche degli anni successivi, entrò da subito nell’Olimpo della scena metal sperimentale.
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