Per quasi tutta la loro carriera i Death SS sono stati accompagnati dalla poco invidiabile nomea di “portasfiga”. Fama che, con tutta probabilità, la band di Steve Sylvester (l’altro fondatore, Paul Chain, lasciò il gruppo nel 1984) deve al modo in cui si presentava nell’Italia d’inizio anni Ottanta, oltreché alle tematiche horror e ‘sataniche’ da sempre sbandierate. Scaramanzia a parte, si sta parlando di una delle primissime formazioni heavy metal del nostro paese (si formò a Pesaro nel 1977!), seminale per tutto l’underground a venire. Dischi come “The Story Of Death SS” (raccolta del primo materiale uscita nel 1984), “Black Mass” (1989) ed “Heavy Demons” (1991), abili sintesi di metal classico d’ascendenza NWOBHM e interessanti derive doom, hanno fatto la storia del metallo pesante tricolore, raggranellando pure apprezzamenti in ambito internazionale. Particolare non da poco: i Death SS ci sanno fare anche sulle assi del palco. Lo testimonia questo live album potenziato da alcuni singoli e inediti, sorta di ricapitolazione live di una carriera, nel suo piccolo, leggendaria. “Let The Sabbath Begin” è uno dei modi migliori per far conoscenza con la band.
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