Sfondare già al debutto non è difficile per i Disturbed. La loro miscela di nu-metal mischiato con elettronica e melodie di facile presa colpisce nel segno, permettendo alla band di vendere oltre quattro milioni di copie negli States. L’impatto di Draiman e Donegan non è un ferale magma di breakdown, essendo più costante e dinamico, inframezzato da ritmiche tribali, riff stoppati (come il metalcore richiederà di qui a breve) e cadenze abbastanza simili e fotocopiate. I primi quattro brani contenuti in “The Sickness” sono un efficacissimo manifesto del metallo post moderno, quasi la versione classica traslata nel nuovo Millennio dell’heavy anni Ottanta. Non fu facile per i nostalgici accettarlo, ma i 14enni d’allora subirono una folgorazione assoluta da questo sound. La band crescerà notevolmente anche in Europa nel corso del decennio appena iniziato, tuttavia i numeri dell’esordio non saranno mai più doppiati dai pur interessanti successori.
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