DJ Shadow – Endtroducing…

Un disco di hip hop strumentale. Com’è possibile? Beh, per DJ Shadow, al secolo Joshua Paul Davis, ragazzo bianco cresciuto nei dintorni di San Francisco collezionando tonnellate di dischi in vinile, assemblare “Endtroducing…” è stata la cosa più naturale del mondo. Più di un’ora di suono sezionato in 13 parti che mescolano di tutto e di più, utilizzando unicamente campionamenti di musica preesistente, pescando dal pop al rock, dal funk al jazz, passando per il krautrock e il progressive dei Settanta (una delle fissazioni del Nostro), Björk e i Metallica, band famosissime e illustri sconosciuti. L’arte della ‘sampladelia‘ portata a livelli vertiginosi. Un episodio unico e irripetibile, e la carriera di DJ Shadow sarà sì di successo ma non ai livelli di quanto “Endtroducing…” lasciava supporre. Siamo comunque sicuri che lui, dall’altro dei suoi 60.000 (Sessantamila) dischi posseduti, non abbia alcun tipo di rimpianto.

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