Per molti fu il testamento artistico dei Dream Theater, che chiuse un decennio in cui la band si impose in tutto il mondo come il miglior act progressive metal di fine secolo. “Metropolis Pt. 2” nelle intenzioni voleva essere un ritorno alle origini, trascurate nell’interlocutorio “Falling Into Infinity” di due anni prima, release andata malissimo da un mero punto di vista commerciale. “Scenes From a Memory” è un grandissimo concept album, denso di emozioni e colpi di scena, ricco di melodie indimenticabili e di brani che non possono essere isolati singolarmente, vista la loro perfezione interna alla narrazione. James LaBrie, John Myung, Mike Portnoy, John Petrucci e Derek Sherinian sono al top della forma e costruiscono un manifesto del prog metal che nemmeno loro stessi riusciranno più a superare. Anzi, questo cd chiuderà un’era, dato che negli anni a seguire l’heavy prog muterà ulteriormente, inglobando influenze più estreme piuttosto che elementi post rock e sperimentali, ma non si esprimerà più a tali livelli qualitativi (e di esposizione presso il grande pubblico, Tool esclusi). La carriera dei Theater prosegue ancora oggi senza grossi intoppi, tuttavia l’ispirazione e la genialità che nel giro di sette anni li ha portati a pubblicare lavori come “Images And Words”, “Awake” e il disco in questione rimarrà inarrivabile.
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