“Tomorrow Morning” è un lavoro poco scontato e coraggioso per Eels: i toni subiscono uno sbalzo verso la leggerezza e la gioia, la musica segue, sfiorando il dream pop e l’elettronica, percorrendo a ritroso la strada tracciata da “Beautiful Freak”. Le novità più marcate stanno tutte nella lunga tirata di “This Is Where It Gets Good”, che si distende in una coda strumentale particolarmente inusuale, e nella scrittura di Mr.E; per il resto gli echi più forti rimandano non tanto a “Hombre Lobo”, divertissement tiratissimo e rock’n’roll, o a “End Times”, in chiaro debito col Beck di “Sea Change”, ma piuttosto a “Blinking Lights” e alla sua rarefazione. Tappeti di organi, riverberi, cori e archi diluiscono anche i pezzi più massicci fino a renderli sognanti, complici testi che parlano di promesse, riscoperte, ricostruzioni, fiducia ritrovata.
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